La regina delle Dolomiti, la Marmolada. La regina delle discese in freeride: la Lydia.

Il nome di una mia amica d’infanzia. Questo fuori pista è molto frequentato anche per via della facilità con cui lo si raggiunge, direttamente dalla stazione della funivia di Punta Rocca. Nessuna montagna è larga come la Marmolada, immensamente larga. Sciare lungo questo itinerario regala un senso di libertà assoluto. Si parte dalla in cima alle Dolomiti (3342m) e si scende con curvone condotte e la neve che arriva fino alle ginocchia. Stupendo. Attenzione a non prenderlo però sottogamba. Sappiamo che la neve è sempre e comunque imprevedibile e spesso il suo comportamento e la sua stabilità sono un misterioso anche per i massimi esperti. Se non l’avete mai fatto quindi, meglio fare riferimento ad una guida. Arva, pala e Sonda sempre nello zaino. Il rientro prevede tra l’altro un lungo traverso.

INFO

AVVICINAMENTO: impianti di risalita della Marmolada fino a Punta Rocca 3343m

ESPOSIZIONE DISCESA: Nord

DIFFICOLTà: media

DISLIVELLO DISCESA: 1200m

PENDENZA: 35°

AMBIENTE: ghiacciaio

NELLO ZAINO: arva, pala, sonda, airbag

 

INFO NEVE: www.arpa.veneto.it

ITINERARIO:

LYDIA FINO ALLA DIGA
Dalla stazione di Punta Rocca si scende verso sinistra, lasciando sulla destra la pista di discesa. Una bella dorsale ci immette nel grande vallone di discesa dove é possibile spaziare alla ricerca della curva “”ideale””. Più sotto il terreno si fa meno ripido e si raggiungono in breve le due grandi strutture rocciose che interrompono la continuità del versante nord della Marmolada. La discesa si svolge sotto le pareti della struttura di sinistra, il Sasso delle Dodici, con possibilità di passare a sinistra o a destra dello stesso. In ogni caso si scende poi verso sinistra ad immettersi nella pista della bidonvia che sale dalla diga. Se non si é previsto un secondo automezzo, occorre cercare un passaggio per rientrare al vicino Passo Fedaia.

LYDIA CON RIENTRO AL PASSO
Si segue l’itinerario precedente sino ad immettersi nel pendio tra le due strutture rocciose. Si scende questa volta accostati al sasso di destra, il Sasso delle Undici. Subito sotto questo, si traversa decisamente verso destra senza perdere quota, percorrendo alcuni valloncelli dove occorre scegliere il percorso migliore per rientrare verso il passo. Quest’ultimo tratto può essere pericoloso con neve instabile, in questo caso conviene abbassarsi verso il lago e rientrare lungo la stradina con gli sci in spalla.

NOTE: itinerario di medio-alta difficoltà dipendentemente dalle condizioni del ghiacciaio e del manto nevoso. Si consiglia vivamente l’uso dell’ARVA, della pala, nonchè si suggerisce l’accompagnamento da parte di una Guida Alpina se non si è molto esperti o non si ha fatto un corso di soccorso valanga e alpinismo. Il percorso si svolge in territorio d’alta montagna, e lo sci fuoripista è un’attività che si pratica a proprio rischio e pericolo, con l’obbligo di sapersi autosoccorre.