VALLONE D'ANTERMOIA Marmolada

Ci sono passata sopra almeno 10.000 volte, tante le risalite con la funivia della Marmolada.

Da quando avevo 6 anni. Quindi l’ho osservato molto molto bene quel vallone. Complice un accesso critico e una discesa altrettanto critica (che bisogna conoscere molto bene per non precipitare nel vuoto, per intenderci), ho dovuto aspettare 30 anni prima di avere l’opportunità e le capacità per godermelo. La dolomite della Marmolada tutto attorno. Una valle ampia, generosa, con un pendio direi perfetto. Una valle che finisce con un salto di 1000 metri che è decisamente meglio non fare. Ci si appiccica alla parete e si scende, con molta attenzione giù per i mughi e il bosco rado e pendente che arriva a valle, sulla sinistra. Ma le curve sciate, valgono decisamente tutta la fatica e la precarietà del rientro. Magica Marmolada. Anche in questo fuoripista proibito.

INFO

AVVICINAMENTO: impianti di risalita della Marmolada fino a Serauta 2950m

ESPOSIZIONE DISCESA: Est

DIFFICOLTà: difficile

DISLIVELLO DISCESA: 1250m

PENDENZA: 45°/40°

AMBIENTE: ghiacciaio

NELLO ZAINO: arva, pala, sonda.

INFO NEVE

ITINERARIO:

Dalla stazione di Serauta (la seconda), si procede con gli sci in spalla per una quindicina di minuti, in salita, per guadagnarsi l’accesso. Attenzione al traverso necessario per evitare le rocce subito sotto la partenza. Partire uno alla volta e con gli occhi ben aperti. A questo punto scendere tenendo sempre a vista la parete di sinistra, che ospiterà verso la fine, il passaggio obbligato per evitare di trovarsi sopra enormi salti rocciosi. Questo collo di bottiglia è assolutamente da non perdere, visto che è l’unico accesso alla parte bassa del percorso,  un pendio abbastanza ripido, punteggiato da pini mughi, ideali per una sciata di gran soddisfazione. Da tener presente però che si sta sciando sopra una falesia, un’eventuale caduta non controllata potrebbe avere estreme conseguenze (il pendio finisce in un precipizio bello alto).
Per arrivare a valle sani e salvi occorre ad un certo punto tenersi a sinistra, su una ripida cengia sotto le rocce. A questo punto si segue la base delle rocce e si arriva a valle.

NOTE: itinerario di medio-alta difficoltà dipendentemente dalle condizioni del ghiacciaio e del manto nevoso. Obbligatorio l’uso dell’ARVA, della pala e della sonda, nonchè si suggerisce l’accompagnamento da parte di una Guida Alpina se non lo si è mai fatto. Il percorso si svolge in territorio d’alta montagna, e lo sci fuoripista è un’attività che si svolge a proprio rischio e pericolo, con l’obbligo di sapersi autosoccorrere.


PIZZAC

Metto gli sci in spalle e comincio a salire per un “monticello”. Ovviamente al primo, segue un secondo “monticello”, sempre con gli sci in spalla. Una sfacchinata. Ma decisamente ricompensata. Una discesa non banale, poco conosciuta e che quindi rimane molto spesso in ottime condizioni,anche perché rivolta. La neve si mantiene bene. Il pendio è perfetto, molto ripido ma aperto. Un fuoripista a portata di mano davvero divertente.

INFO

AVVICINAMENTO: Arabba, seggiovia Sass de la Vegla

ESPOSIZIONE DISCESA: Nord

DIFFICOLTà: media

DISLIVELLO SALITA: 50mt

DISLIVELLO DISCESA: 600mt

PENDENZA: 50°

AMBIENTE: pendio aperto e bosco

NELLO ZAINO: arva, pala, sonda, airbag, pelli di foca.

N.B. ATTENZIONE. MOLTO PENDENTE, ANCHE NEL BOSCO. QUESTO ITINERARIO RICHIEDE CONDIZIONI DI NEVE ASSOLUTAMENTE SICURE.

INFO NEVE

ITINERARIO

Scendere dall’arrivo della seggiovia lungo la pista fino al laghetto artificiale sulla sinistra. Uscire dalla pista, superare il laghetto e salire su per il monticello subito dopo. Utilizzare le pelli quando necessario. Spesso la salita a piedi è resa impossibile dalla neve. Si passano dei massi e si risale lungo la dorsale a monte del rifugio. Tenendosi leggermente a sinistra della dorsale si raggiunge il punto più alto che rimane più indietro rispetto alla croce.

Si scende a destra (est) lungo un pendio molto ripido che si apre via via che si procede. Da qui il percorso vira leggermente a sinistra, anche se verrebbe voglia di continuare dritti. Rimanere quindi vicino al dorso della montagna e scendere ancora lungo un altro pendio aperto. Si arriva quindi nel bosco fitto e si incontra la stradina che si prende a sinistra, fino al parcheggio della funivia di Porta Vescovo.

ATTENZIONE: ORIENTAMENTO NON FACILE IN ASSENZA DI TRACCE.

 


COL ALTON

Un canale interno del grande ferro di cavallo che è il massiccio del Sella.

Davanti a te la forcella Pordoi e la Val Lasties, con cui alla fine il canale si congiunge. Brevemente raggiungibile con le pelli, questo canale ripido e stretto e rivolto a sud, mi ha sorpresa per la sua bellezza e per la sua sciabilità. Se avete poco tempo e tanta voglia di sciare in freeride è davvero quello che fa per voi.

INFO

AVVICINAMENTO: Funivia Sass Pordoi

ESPOSIZIONE DISCESA: Sud-Ovest

DIFFICOLTà: medio

DISLIVELLO SALITA: 120mt

DISLIVELLO DISCESA: 1100mt

PENDENZA: 40-45°

AMBIENTE: canale.

NELLO ZAINO: arva, pala, sonda, airbag, pelli di foca.

INFO NEVE

ITINERARIO

Dall’arrivo della funivia del Sass Pordoi, tenere la destra e arrivare fino al rifugio e quindi alla Forcella Pordoi. Da qui continuare sotto le creste sempre tenendo la destra fino a raggiungere un pianoro dove ci si metterà le pelli. Salire con diagonali e lasciarsi sulla destra il Piz Boè. Imboccare il lungo traverso, quasi sempre tracciato, che si percorre sotto le rocce della parete ovest fino al rifugio Boè. Con condizioni di neve poco sicura, evitare il traverso e scendere nella valletta per poi risalire. Scendere sul pianoro a sinistra, fino a raggiungere l’imbocco del canale.

Il canale si immette nella Val Lasties. Scendere seguendo la valle tenendosi sulla sinistra, vicino alla parete. Procedere fino a raggiungere il letto del torrente che si tiene a destra. Superare i mughi ed entrare nel bosco, sempre tenendosi a sinistra, che vi porterà ad incrociare la strada asfaltata che porta al passo Pordoi, Attraversandola ci si immette facilmente nella pista del Lupo Bianco da cui tramite gli impianti sarà facile raggiungere il Passo, da dove si è partiti.


JOEL

Lo Joel, una dei canali più suggestivi e famosi delle Dolomiti. Una Leggenda.

Volevo farlo da anni. Un canale spettacolare, il primo subito dopo la forcella Pordoi. Sci in spalla e su per un breve tratto verticale. Arrivando in cima non ci credo. Eccolo lì, lo Joel. Ripido, stretto, dentro alla montagna. Sulla sinistra il famoso picco biforcuto di roccia verso il cielo che ricorda una fionda. La fine del canale immersa nelle nuvole che sembrano panna montata. Ne escono solo le punte delle montagne più alte: L’Antelao, la Marmolada, il Colac, le Tofane. Spettacolare. La prima parte stretta, come dicono le guide una “no Fly zone”. Non si può cadere. Se cadi ti fermi a valle. E probabilmente non in ottime condizioni. Curve saltate.

Il bello di questi fuoripista, la cosa davvero incredibile, è l’ambiente in cui ti immergi.Pareti altissime di Dolomite, il cielo lontano fuori dalla crepa sopra la tua testa.Ti senti piccolo di fronte a tale meraviglia che è la natura.

PLAY VIDEO

INFO

AVVICINAMENTO: Funivia Sass Pordoi

ESPOSIZIONE DISCESA: Sud

DIFFICOLTà: difficile

DISLIVELLO SALITA: 80mt

DISLIVELLO DISCESA: 650mt

PENDENZA: 45°

AMBIENTE: canale

NELLO ZAINO: arva, pala, sonda

N.B. ATTENZIONE. SPESSO IL CANALE RISULTA DURO E GHIACCIATO. MASSIMA CAUTELA. EVENTUALMENTE NELLA PRIMA PARTE ASSICURARSI E CALARSI. IN CONDIZIONI DI FREDDO E POSSIBILI RIGELO PREFERIBILE NEL POMERIGGIO CON NEVE TRASFORMATA.

INFO NEVE

ITINERARIO

 

Dall’arrivo della funivia si scende a destra fino a raggiungere la forcella Pordoi e il rifugio. La si supera e si procede spingendo con le racchette verso la Val del Mesdì in leggera salito fino a raggiungere un evidente valloncello. Si risale quest’ultimo che rimane sulla destra, normalmente con gli sci in spalla, fino ad affacciarsi sul canale in discesa.

Prestare attenzione alla cornice che spesso si forma. Prendere il canale sulla sinistra, quindi a destra per poi rimanere centrali. Dopo un primo pezzo molto ripido ma abbastanza largo, il canale si stringe. Superata la strettoia, il canale si allarga nuovamente. Usciti dal canale si hanno due opzioni:

VARIANTE CLASSICA : Verso destra un facile canale immette sul vallone della discesa della forcella Pordoi. Seguendolo si rientra alla partenza della funivia.

VARIANTE LUNGA: Se le condizioni lo permettono, si fa un lungo traverso sulla sinistra, rimanendo sopra il “primo gradino” del massiccio del Sella, fino ad arrivare all’OSSARIO. Lo si supera e si scende lungo un pendio compreso tra grandi massi a sinistra e alcuni alberi a destra. Si continua tenendosi sulla destra rispetto al torrente. Da qui si procede preferibilmente sulle dorsali in quanto il terreno è molto pericoloso. Si tratta di prati diretti a sud. Necessaria in questo rientro la massima attenzione. Si giunge infine alla strada asfaltata e con pochi passi a piedi si raggiunge la seggiovia per salire al passo Pordoi, o la pista che scende ad Arabba.


CANALE ORNELLA

Un canale interamente sciabile, che scende tra le rocce nere del Padon, verso Arabba.

Le condizioni della neve sono molto spesso ottimali e l’accesso non molto faticoso. Solo qualche centinaio di metri da fare con gli sci in spalla, con le pelli o, meno elegantemente, a scaletta sracchettando. E poi lo vedi, sulla sinistra. Invitante, pieno di polvere.

E non rimane che una cosa da fare: guardarsi intono, assicurarsi che le condizioni siano ottimali, e poi mollarla giù! Una, due, tre volte, fino a che non ne hai abbastanza!

INFO

AVVICINAMENTO: seggiovia del Padon. Partenza da Passo Padon

ESPOSIZIONE DISCESA: Nord

DIFFICOLTà: media

DISLIVELLO SALITA: 30mt

DISLIVELLO DISCESA: 300mt

PENDENZA: 35°

AMBIENTE: canale

NELLO ZAINO: arva, pala, sonda, airbag

INFO NEVE

ITINERARIO

Il Passo Padoni si trova sulla cresta che separa la vallata di Arabba da quella della Marmolada. Con la Marmolada alle spalle e la seggiovia che scende verso Arabba sulla sinistra, tagliare a destra sotto la cresta, cercando di rimanere il più alti possibile e continuare verso est. Si superano alcuni canali molto stretti. In questo punto attenzione alle cengie che si formano facilmente. Continuare fino alla base di Cima Padon, il canale è ben visibile sulla sinistra. Subito all’inizio si può stare sulla destra di una roccia che lo divide a metà, oppure sulla sinistra, scelta più difficile. Il percorso è chiaro. Si vede la pista sulla destra alla base del canale, che permette di riportarci facilmente alla partenza della seggiovia, quindi al passo Padon.

OPZIONE B

E’ anche possibile continuare oltre gli impianti, quindi senza rientrare in pista, ma tenendo la destra verso fondo valle. La valle Ornella. Se decidete di prendere questo itinerario non arriverete a impianti di risalita e vi sarete dovuti organizzare con una macchina oppure dovrete chiamare un taxi. Io devo ancora riuscire a farlo. Spero di aggiornare presto questo articolo e darvi più informazioni a riguardo!

Er zijn verzamelbare merken, munten, biercaps, labels met matchboxen, enz. Etc. Exterieur drogen, discreet, diep in de ziel - zeer gewond en gevoelig. Hij laat alle problemen achter in zijn innerlijke wereld. De Apotheek Netherlands zal veranderen of sterven, het meisje zal lanceren en de collectie zal voor altijd bij hem blijven. Geleidelijk wordt de passie voor collectie steeds meer plaats in zijn leven en al het andere is een gezin, een baan, vrienden - gaat naar de achtergrond. Igliatalisten en numismatisten zijn intelligent, verschillende excentriek en excentriek; Labels en cakes zijn eenvoudiger, in communicatie is het eenvoudiger.