PROGETTO GIACOMO
L'8 febbraio sono diventata mamma. L'8 febbraio la mia vita è cambiata.
Cerco di guardare indietro per vedere il percorso fatto, gli ostacoli superati nel gestire una gravidanza con un diabete di tipo uno, senza, per altro, lo sfogo grande immenso della corsa in mezzo alla natura. Tento di apprezzare la crescita, la dedizione e la concentrazione avuta in questi nove mesi durante i quali ho avuto in grembo il mio bambino e in tutto il periodo precedente durante cui ho mantenuto una rigorosa disciplina per ottimizzare i miei valori glicemici e poter intraprendere la follia di una gravidanza.
Ma niente. Non ci riesco.
La mia faccia automaticamente si gira e torna a guardare avanti. Verso Giacomo. Mio figlio. Verso la mia famiglia che cresce e che diventa ogni giorno esattamente quella che ho sempre desiderato. Verso il futuro. Non mi ricordo come sono diventata quella che sono né il sentiero percorso (fortunatamente ho lasciato molte tracce che vedrò di ripercorrere al più presto!).
Questo progetto sembra proprio essere l'ultimo, il gran finale.
Invece... è solo l'inizio!
Di una nuova vita. Di una nuova storia. Di una nuova direzione.
Itrail ricomincia a correre sola e con un nuovo passeggero. Giacomo.
Non vedo l'ora che abbia l'età per accompagnarmi sulle mie tracce.
Grazie vita, grazie pazienza, grazie entusiasmo. Grazie natura.
Grazie Giacomo.
WINGS FOR RUN 2018 - ALBARELLA
L’abbiamo corsa e l’abbiamo amata questa meravigliosa iniziativa che ha coinvolto il mondo intero.
L’organizzazione di Tomaso Collini e Alessandro Trevisan è stata impeccabile e la giornata memorabile per tutti. Lascio la parola a Dario Marchini che è stato nel retro a dirigere l’organizzazione della Wings for life Italia, che si è svolta ad Albarella lo scorso 6 maggio. Pesco dal suo blog CORRO ERGO SUM.
“E’ stata una nuova esperienza. Non migliore. Non peggiore. Diversa. Dopo averla corsa il primo anno ed esserne stato il Direttore Sportivoper altri due, questa è stata la volta della App Run. E l’occasione di conoscere persone speciali che condividono un solo semplice sogno comune: correre per chi non può.
Non nego che correre la Wings for Life World Run rincorsi da una Catcher Car virtuale non sia la stessa cosa di esserne inseguiti realmente. Ma forse, proprio questa formula, vissuta in un piccolo lembo di terra in mezzo al mare, lontani dal clamore della grande metropoli, lontani dai grandi top runners mondiali, lontani dai mega schermi globali, ci ha regalato una dimensione più umana e intima di quello che è davvero la Wings for Life World Run: un evento per la raccolta di fondi destinati alla ricerca sulle lesioni del midollo spinale.
Per due giorni, solo a questo abbiamo pensato insieme agli amici di Albarella, Tomaso e Alessandro, ideatori e promotori della prima tappa italiana della App Run sull’isola di Albarella. Nessuna preoccupazione sulle dinamiche di gara lungo i 3,4 Km del circuito. Nessuna dispersione di energie verso un contorno scenografico. Nessun inutile investimento per ciò che non fosse strettamente necessario.
L’isola di Albarella ci ha regalato tutto quello di cui abbiamo avuto bisogno. Una location spettacolare e decisamente unica nel suo genere, con un passaggio lungo una sottile linea di terra completamente immersa tra due specchi d’acqua. Una giornata estiva, con cielo azzurro e sole caldo, e la tranquillità di poter correre lontani da caos e traffico cittadino, circondati dai gabbiani e il profumo della salsedine. Un gruppo di amici che ha saputo promuovere la gara mettendo in primo piano il fine e non il mezzo, raccogliendo consensi, collaborazione e partecipazione in pochissimo tempo.
E’ stato strano per me non vivere la tensione e l’ansia pre-gara, la fatica delle settimane precedenti all’evento, l’emozione di sognare ancora una vittoria mondiale. Anche se in realtà abbiamo vinto comunque. In modo diverso. Per una volta ho spostato l’attenzione dalla perfezione dell’organizzazione al piacere di condividere un momento. Ho affiancato i ragazzi in testa alla nostra corsa pedalando con loro per più di trenta chilometri, scoprendo quello che fino ad ora non avevo ancora visto da vicino nella Wings for Life World Run: la semplice voglia di esserci, per stare insieme e fare del bene.
La giornata è passata tra sorrisi, applausi, battute, incitamento e fatica. Perché comunque correre sotto il caldo del primo pomeriggio ad inizio maggio, quando il sole si specchia nell’acqua, non è così semplice. L’agonismo e rimasto da un’altra parte, sostituito dal quel sano spirito di squadra che sa farti fare sempre più chilometri di quanto ti saresti aspettato mai. Ad Albarella hanno vinto Alessandra Magosso e Alessio Ceretta, ma in realtà abbiamo vinto tutti. Perché senza di noi non ci sarebbero stati neanche quei 3 milioni di euro raccolti per la ricerca, non si sarebbero corsi 934.484 chilometri in tutto il mondo, non si sarebbero mai superati i centomila partecipanti globali (102.862 per l’esattezza).
Albarella sarà anche solo una piccola isola in mezzo al mare Adriatico, ma per un pomeriggio è diventato il centro del mondo. Per me. Per noi. E per tutti quelli che hanno voluto dare una speranza a chi ha subìto una lesione al midollo spinale.
Per rivivere le emozioni delle sei ore e mezza di diretta della Wings for Life World Run, collegati al riquadro in homepage su Corroergosum.it.
Per la cronaca, la gara globale è stata vinta per il secondo anno consecutivo dallo svedese Aaron Anderson, che a Sunrise, in Florida, ha percorso 89,95 Km spingendosi con la sola forza delle braccia. Secondo Andreas Straßner, che a Monaco ha percorso 76,77 km e terzo il russo Aleksandr Cheburkin, che a Kakheti (Russia) è stato raggiunto dalla Catcher Car dopo 74,69 km. Incredibile invece il finale della corsa femminile. Vincitrice è stata la portoghese Vera Nunes che nella gara di Monaco, in Germania, ha percorso 53,78 km aggiudicandosi la corona di regina della Wings for Life World Run. Solo 50 metri l’hanno separata dalla seconda classificata, la croata Nikolina Sustic (53,73 km a Zug in Svizzera). Terza la Russa Oleysa Nurgalieva con 53,61 km. “
WINGS FOR LIFE
E’ una corsa che si svolge in tutto il mondo dove tutti partono insieme e il traguardo ti insegue!
L’EVENTO
Ecco come funziona: ogni anno la Wings for Life si svolge in varie location del pianeta. Tutti partono esattamente nello stesso momento, alle 11am UTC. Non importa che sia giorno o notte, che brilli il sole o piova a dirotto ad ogni modo correrai insieme al mondo intero condividendo una splendida esperienza. Anche il tuo nome comparirà nelle classifiche globali!
LA MOTIVAZIONE
Il motivo per correre è davvero importante. La Wings for Life è un’organizzazione no-profit attiva nella ricerca delle lesioni al midollo spinale e la loro missione è trovare una cura. Il 100% dei ricavati dell’evento andranno a finanziare ricerche e sperimentazioni di fama mondiale determinate a trovare una cura per le lesioni al midollo spinale.
Milioni di persone affette da lesioni al midollo spinale condividono lo stesso sogno. Partecipando alla Wings for Life World Run puoi aiutarci a realizzarlo.
LA GARA
Con questa idea di gara, mai sperimentata prima, le Catcher Car divennero così il problema principale. Era necessario un sistema di tracking completamente nuovo, in modo che migliaia di runner in tutto il mondo potessero essere classificati correttamente. Le Catcher Car aumentano la loro velocità progressivamente nel corso della gara, per cui sfuggirgli è molto, molto difficile. Per ora, non ci è riuscito nessuno.
ALBARELLA
In Italia per il 2018 l’evento è organizzato nell’isola di Albarella, sul delta del Po. Un posto magico, immerso nella natura, che mette le sue strade sterrate e sospese sull’acqua a disposizione per la corsa.
VAI AL SITO UFFICIALE PER ISCRIVERTI
Vai sul sito, scaricati la APP, iscriviti e corri per chi non può!
Itrail ovviamente ci sarà.


RUNNING HOTEL
Esiste un sito che ha raggruppato una serie di hotel sparsi in tutta Italia che, innamorati del proprio territorio e intenzionati a destagionalizzare il turismo offrendo servizi esclusivi, hanno aderito al Club fortemente voluto dalla casa editrice che l’ha fondato, la S.P.M srl.
RUNNING HOTEL CLUB
La filosofia è quella di dare una vacanza su misura per runner appassionati, delle “running vacanze”.
I servizi offerti appositamente per i runner sono numerosi: dalla colazione all’alba, alla night laundry, per avere la mattina seguente i vestiti puliti per una nuova corsa.
Sono presenti anche strutture estere in Francia, Germania e Irlanda.
L’idea di esplorare un territorio nuovo di corsa è davvero stimolante e le offerte che i singoli hotel propongono varie e adattabili a qualsiasi esigenza. Spesso le offerte sono combinate con gare o corse organizzate, ma non necessariamente.
Date un’occhiata al sito e rivoluzionate la vostra idea di vacanza. Buona corsa!
TRAIL YOUR TRACK
TRAIL RUNNING: to start
C’è un momento nella testa di ogni runner in cui vien voglia di imboccare quel sentiero sterrato che parte dall’asfalto di ogni giorno e provare a fare trail running. Già, correre sui sentieri, nel bosco, su colline e montagne è tutta un’altra cosa rispetto al running su strada. Così, se hai deciso finalmente di cominciare questa meravigliosa avventura che è il trail running, ecco 10 consigli per iniziare nel modo giusto.
Dimentica tempi e tabelle
Correre sui sentieri non ha quasi nulla a che fare con il farlo su strada: ogni sentiero è diverso, il ritmo è spezzettato, la falcata mai regolare, le pendenze variano e così le velocità al km. Quindi tutto quello che hai fatto finora su strada non conta più nulla. Pensa al giro che vuoi fare, a quanto è lungo, ma non al tempo che ci metterai. Quello è secondario.
Ogni percorso è diverso dall’altro
10 km in pianura e su strada sono 10 km in pianura su strada, che tu li faccia a Milano, Berlino, Londra o dove vuoi. Nel trail running il sentiero che imbocchi uscendo a destra da casa è diverso da quello che imbocchi uscendo a sinistra. Quindi goditi il momento, ridimentica i tempi e i record, e concentrati solo sull’atto di correre nella natura.
Trova il ritmo giusto
Prima e più ancora che sulla velocità, per correre sui sentieri bisogna concentrarsi sul ritmo. Passi brevi, frequenti, agili, leggeri per tenere un ritmo il più costante possibile. All’inizio non è facile, e non c’è nulla di male a camminare in salita, ma in poco tempo anche quelle salite si fanno di corsa. Per spingere davvero c’è sempre tempo.
Usa le scarpe adatte
Sassi, terra, erba, pietre, fango: correre off road è un’incognita e no, le normali scarpe da running da strada non vanno bene. Il mondo dei trail runners si divide in 2: chi vuole molta protezione e ammortizzazione, con intersuole importanti, e chi invece vuol sempre sentire il fondo, con intersuole normali tendenti al minimal. Questo lo decidi con l’esperienza, ma di sicuro una suola con grip per non scivolare è imprescindibile.
Portati dell’acqua
Per strada una fontanella o al massimo un bar per una bottiglietta d’acqua si trovano sempre. Per sentieri e montagne no, non è scontato. E siccome sai quando parti ma non sai quando torni, e soprattutto potresti non incontrare fonti d’acqua, nel dubbio porta da bere: una borraccia o uno zaino idrico è quello che ci vuole. Porta anche una barretta energetica o qualcosa per spezzare la fame e fare il pieno di energie. Tanto, ripeto, non sono i tempi quelli che contano, ma il ritmo e l’esperienza che si vive.
Pensa alla sicurezza
Cellulare sempre carico. Bisogna pensare sempre alle peggiori situazioni per garantirsi un minimo di sicurezza, soprattutto se, come piace a me, corri da solo. Per strada qualcuno che ti può dare una mano lo trovi sempre, se ti storgi una caviglia nel mezzo di un bosco è decisamente più difficile. Se poi esci a correre di sera può esserti utile anche una lampada frontale, per illuminare il percorso nell’eventualità tardassi rispetto ai tempi stimati e venisse buio. I boschi quando tramonta il sole sono molto, molto bui.
Guarda a terra
Sì, la natura è bella, e la tentazione di guardarsi in giro c’è, ma quando si corre sui sentieri sterrati occorre guardare a terra, appena qualche metro avanti a sé, per adattare gli appoggi ed evitare falsi appoggi e infortuni. Un conto è correre sull’asfalto piatto e regolare, un altro tra massi e radici e su un fondo sconnesso. E’ necessario avere sempre un alto livello di attenzione.
Allarga le braccia
Cambia il fondo, cambia la tecnica e la dinamica di corsa: le braccia stanno leggermente più larghe, per migliorare l’equilibrio, e i passi sono più brevi e irregolari, soprattutto nei tratti più tecnici.
Appoggia gli avampiedi, non i talloni
Se il fondo è sconnesso e i passi brevi e frequenti, non c’è bisogno di appoggiare il tallone ma la corsa diventa più una questione di una sequenza di passettini rapidi e leggeri con poco tocco del terreno appoggiando l’avampiede e non i talloni. Un po’ più come volare 🙂
Comunica sempre la tua posizione e le tue intenzioni
Anche se ti piace correre in solitaria, per un trail più introspettivo, è fondamentale dichiarare il proprio percorso a qualcuno che in caso di emergenza si preoccupi e dia l’allarme. Anche un infortunio lieve abbinato ad un cellulare scarico o senza campo, può trasformarsi in un grave problema.
Detto questo sono un po’ invidiosa, rispetto a te che nei prossimi giorni uscirai per la prima volta con le scarpe da trail. La scoperta giorno per giorno di questo sport è sempre emozionante, ma la prima volta che quel tipo di adrenalina e libertà riesce a scorrerti nelle vene, è straordinario. Cosa aspetti? Sceglie una delle mie tracce e vai! I miei sentieri non aspettano che te!