Sono sui colli per un’uscita di trail. Il sole appena tramontato.

Entro nel bosco di corsa e improvvisamente mi rendo conto di quanto è buio. Non vedo niente nè intorno a me nè sotto i piedi. Incerta decido di procedere. Il bosco è la via più breve e sono già in ritardo di parecchio. Mi succede spesso quando faccio trail, non so se perché corro troppo piano, o perché “perdo” tempo per assaporare questi luoghi. Comunque procedo con cautela. Poi gli occhi si abituano alla nuova condizione di luce praticamente assente, e riesco a vedere attraverso l’ oscurità. Il cielo oltre il groviglio delle chiome degli alberi diventa quasi accecante. La foresta si chiude ancora di più, ma io corro veloce lungo il sentiero che ora mi è chiaro, agli occhi e sotto i piedi. Corro libera, selvaggia, come una bestia che torna nella sua tana dopo il tramonto. Poi sento una voce, sicuramente umana, ma trasformata, quasi un lamento animale. Sono vicina alle pareti di arrampicata. Strano. Forse l’oscurità, il bosco fitto, questa sensazione di libertà quasi mistica ci trasforma in ANIMALI. Quindi sono un cerbiatto che galoppa. Anzi, visto la mia stazza sono più un cinghiale. Un cinghiale velocissimo che si gode l’ultima folle corsa della giornata. Rimango così per qualche minuto. Senza pensare a nulla. Godendo del suono leggero del terreno e delle foglie al passaggio dei miei zoccoli, assaporando la brezza fresca che passa attraverso il mio pelo, con gli angoli della bocca rivolti all’insù proprio vicino alle zanne. Poi la foresta si fa più rada e la luce entra sempre di più. Poco prima di uscire nella radura qualcuno mi si getta davanti, improvvisamente, sbarrandomi la strada. Ci guardiamo, accecati da questa luce improvvisa. Immobili occhi negli occhi, entrambi con il fiatone. Lui è un cucciolo di cinghiale. Il nostro respiro è il medesimo. Mi volta le spalle e con un salto scompare tra l’erba alta, velocemente come mi è apparso. E io ritorno umana. Lo lascio andare e lo ringrazio per avermi regalato una decina di minuti da cinghiale e avermi fatto sentire sulla pelle la libertà di un animale in mezzo ad una foresta buia.

La cercherò ancora ancora ancora questa sensazione straordinaria.

Voglio essere cinghiale sui colli, aquila sulle montagne, pesce nel mare.

Voglio essere libera, come solo loro riescono ad essere.